CORPO A CORPO CON IL LINGUAGGIO. IL PENSIERO E L'OPERA LETTERARIA DI MONIQUE WITTIG
EAN: 9788846759443
Autore: FEOLE EVA
Casa editrice: EDIZIONI ETS
Collana: ALTERA
Data pubblicazione: 30-12-2020
Formato: Libro
Nella lavanderia automatica dell'inferno eterosessuale in cui viene condotta dalla sua guida Manastabal, una lesbica in jeans dall'andatura da cowboy, Wittig si imbatte in alcune anime condannate a fare il bucato in eterno. Accortesi della sua presenza, le anime le intimano di andarsene, accusandola di essere una di quelle transfughe e rinnegate che mirano a corrompere il sesso femminile diffondendo la peste lesbica. Incredula, Wittig decide di provare che le sue intenzioni sono pacifiche: inizia quindi a spogliarsi per mostrare che il suo corpo non differisce affatto dal loro. Tuttavia, una volta nuda, comincia a ricoprirsi di peli lunghi, neri e lucenti, come quelli di una lupa, e squame, simili a quelle di una sirena, iniziano a crescerle sul dorso. Anziché spaventarsi delle metamorfosi che sta subendo, Wittig se ne compiace fino a quando le anime dannate, indicando qualcosa che sporge dal centro del suo corpo, si mettono a gridare: «Guardate, è lunga come un dito medio. Tagliatela, tagliatela». Autrice irriverente, ironica ed eclettica, Monique Wittig riscrive le vicende mitiche e letterarie che fondano la cultura occidentale con l'obiettivo di mandare in frantumi il regime della rappresentazione eterosessuale e patriarcale. Forzando il marchio di genere nel linguaggio e dando vita a un nuovo immaginario popolato da storie e corpi lesbici, la scrittura di Wittig rovescia il canone letterario e mette in questione il punto di vista straight di chi legge, colpendone il corpo e disturbandone i sensi. Questo libro si propone di entrare nel cuore del progetto politico-letterario di Wittig e di mostrare come, in un momento storico in cui sembra che il lesbismo sia stato definitivamente integrato nella società eterosessuale, le opere dell'autrice siano invece capaci di mettere in scena soggetti lesbici in grado di disturbare ancora.